Araucaria

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Araucaria, via Risorgimento (2015)

No, non è un cactus. Sul serio, questo albero bizzarro è una conifera; parente del pino, del cipresso e dell’abete molto più di quanto non lo sia delle piante grasse. Non ci credete? Che vi devo dire, anche io non ci avrei creduto, ma è così.
Si chiama Araucaria araucana, nome che eredita dalla gente del Cile che sui suoi frutti basava la propria alimentazione. E’ un albero antichissimo, al punto che le sue foglie triangolari, appuntite e coriacee possono suggestionare e farcelo immaginare come un albero-dinosauro.
Oggi cresce spontaneo soltanto in una zona delle Ande fra il Perù e l’Argentina. Gli europei cominciarono a interessarsi a quest’albero alla fine del 1700 registrandone l’esistenza nei diari di viaggio. Solo nel 1840 iniziò l’utilizzo dei semi da parte dei vivai che ne diffusero la coltivazione nei giardini dei proprietari desiderosi di esibire piante esotiche. In quegli anni, in Cornovaglia, fu coniato il suo nome comune che è ancora usato nella lingua inglese e in quella francese: “monkey puzzle”, “désespoir des singes”, ovvero “rompicapo delle scimmie”.
Pare che qualcuno si sia posto il problema più o meno in questi termini: “Con un simile groviglio di rami ricoperti da queste scaglie appuntite, come diamine fanno le scimmie ad arrampicarsi?”.
All’acuto osservatore mancava un dato: che in Cile scimmie non ce sono…

Annunciazione, Leonardo da Vinci, da I maestri del colore; Fabbri 1965.Arte topiaria, tasso via Moie (2015)C’è un altro aneddoto che riguarda quest’albero. Alcuni sostengono che Leonardo da Vinci abbia raffigurato un esemplare di araucaria nella sua Annunciazione, ora custodita agli Uffizi. Peccato che il dipinto sia datato fra il 1472 e il 1475, una ventina d’anni prima che Colombo mettesse piede nel nuovo mondo. Il che fa galoppare la fantasia e ipotizzare teorie tanto avvincenti quanto improbabili.
Teoria per teoria, ne avanziamo (per ridere) una nuova che potrebbe portare lustro al nostro paesello. Più che all’araucaria l’albero dipinto da Leonardo somiglia a questo tasso modellato da un amante dell’arte topiaria e visibile in via Moie (qui a destra). E se Leonardo avesse viaggiato nel futuro e avesse dipinto l’Annunciazione dopo aver visitato Rodengo Saiano ai nostri tempi? Il che spiegherebbe le sue invenzioni in anticipo sui tempi e soprattutto il cielo un po’ così così del suo quadro.

Ma torniamo agli alberi. Per guardare da vicino, su un terreno pubblico, la particolarissima conformazione dell’araucaria del Cile, si può fare una passeggiata fino all’Orto botanico delle conifere di Ome, dove crescono un paio di esemplari piantati nel 1996.

A Rodengo Saiano si può osservare in giardini privati visibili però dalla strada.

In via Risorgimento due esemplari ai lati opposti della strada, poco distanti uno dall’altro:

In via Paderno:

Divisione: Gymnospermae
Classe: Coniferopsida
Ordine: Coniferales
Famiglia: Araucariaceae
Genere: Araucaria
Specie: Araucaria araucana