Castagno

Share Button

Castagno, Berta (10-2015)

Dolcetto o scherzetto. Per chi ha i capelli bianchi è difficile non pensare che sia solo una festa d’importazione in via di metabolizzazione un po’ per scelte di marketing, un po’ per il bombardamento culturale che subiamo dai film americani.

Eppure il bussare alle porte chiedendo in dono roba dolce nei giorni a cavallo fra ottobre e novembre, non è una pratica nuova. Fino a non molto tempo fa era tradizione, in molte parti d’Europa, che nel giorno dei morti si andasse di casa in casa a chiedere castagne.
La cosa non stupisce, visto che questi sono proprio i giorni della raccolta delle castagne, che in molte zone collinari dell’Europa meridionale erano uno dei cibi principali della povera gente. Al punto che il castagno è noto un po’ dappertutto come “albero del pane”.
L’uso della castagna come alimento di base fu soppiantato a partire dal 1700 per l’introduzione del mais e della patata. Molti castagneti furono abbandonati ma l’albero, usato per millenni anche per il suo ottimo legno, ormai si era perfettamente acclimatato, tanto che una delle fasce fitoclimatiche prende il suo nome: Castanetum, la foresta che precede il Fagetum.
A partire dalla fine degli anni 30 la coltivazione del castagno è regredita ulteriormente a causa del cancro della corteccia, meno virulento che in America ma pur sempre devastante.

Così da “albero del pane” il castagno si è trasformato in un frutto non certo fra i più economici. Certo, si può andare per boschi a raccoglierle. Il che ci introduce un ulteriore capovolgimento della storia.
L’11 novembre, per ricordare la generosità di San Martino, è uso mangiare castagne e vino. Bene, si direbbe, la generosità è una di quelle qualità che dovremmo imparare ad accettare e ad esercitare con naturalezza. Il fatto che un po’ stona, è che a volte le castagne gustate in questa occasione siano state raccolte in “luoghi segreti” che non devono essere in nessun modo svelati ad altri, perché evidentemente il detentore del segreto avrebbe meno possibilità di arraffare frutti che, per inciso, non ha fatto nulla per coltivare. Con tanti cari saluti alla generosità.

A Rodengo Saiano il castagno è presente in collina, sebbene non sia predominante. Alcuni esemplari di dimensioni notevoli, ma un po’ malconci, sono sul culmine, in Berta. Poi può darsi pure che ci sia un piccolo sentiero che porta a un magnifico castagneto: ma sarà un segreto:

Un paio di castagni si affacciano sul parcheggio della scuola primaria in via San Francesco, in barba ai libri che sconsigliano di piantarli in pianura:

Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Fagales
Famiglia: Fagaceae
Genere: Castanea
Specie: Castanea sativa