Catalpa parco via Colombaia

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Con la Catalpa, nota anche come Albero dei sigari per la singolare forma dei frutti, possiamo inventare un bel giretto nella storia, gettando uno sguardo alle vicende tutte umane di emigrazione e dominio.

Il nome Catalpa deriva probabilmente da una tribù di nativi americani. Gli emigranti (invasori) europei li sterminarono e si appropriarono della loro terra, ma ebbero la sensibilità di dare a una pianta il loro nome.

La pianta stessa alla metà del Settecento iniziò la sua “conquista”, emigrando nei giardini di tutto il mondo, ma lei almeno lo fece senza l’uso della violenza.

Nel 1821 Alessandro Manzoni, seduto sul ramo della catalpa nel giardino della sua villa a Brusiglio di Cormano (dove l’albero si può ancora ammirare), compose Il 5 maggio, cantando la parabola di Napoleone, la cui ambizione di dominio sull’Europa costò la vita a quasi un milione di soldati.

Nella seconda metà dell’Ottocento gli Stati Uniti accoglievano molti irlandesi, che emigravano dalla loro terra un po’ per fame e un po’ per sfuggire all’oppressione dell’Inghilterra che non voleva rinunciare all’occupazione dell’isola verde. Gli irlandesi negli States fondarono la Fratellanza Feniana, un’associazione che sosteneva con ogni mezzo (anche militare) la causa indipendentista irlandese. Proprio questa associazione nel 1876 armò con un equipaggio di 22 uomini la Catalpa, la baleniera che al termine di una rocambolesca avventura condusse in America 6 irlandesi prigionieri politici in una colonia penale britannica in Australia (qui la canzone che ricorda l’impresa).

L’Australia, altra nazione la cui situazione attuale è figlia dell’emigrazione e del dominio delle armi. E che oggi adotta una delle legislazioni più ferree per il controllo dell’immigrazione.

Street view

Divisione: Spermatophyta
Classe: Dicotyledones
Ordine: Lamiales
Famiglia: Bignoniaceae
Genere: Catalpa