Un filare di 45 gelsi bianchi dà il benvenuto a chi arriva a Rodengo Saiano da sud.
Sono una testimonianza di pratiche agricole del passato, quando la bachicoltura era una voce importante nel bilancio dell’azienda agricola. I campi erano circondati da gelsi le cui foglie, disposte in cannicciati spesso posizionati nei sottotetti, erano l’alimento dei bachi da seta. Le mutazioni tecniche e socio-economiche del dopoguerra segnarono il definitivo declino di questa pratica in Italia.
I gelsi che fanno da contorno ai campi della Cascina Benedetta hanno un portamento tipico dell’utilizzo a deciduo: tronco e prime ramificazioni imponenti, che indicano l’età avanzata degli esemplari, con i rami più vecchi che vengono sfoltiti abbondantemente ogni inverno. Li piantarono intorno al 1938 i Guerrini (il nonno e il padre dei fratelli che attualmente conducono l’azienda agricola) quando presero in gestione la cascina e i terreni vicini l’Abbazia. Qui una foto degli anni Sessanta, tratta dall’archivio della biblioteca.
Divisione: | Magnoliophyta |
Classe: | Magnoliopsida |
Ordine: | Urticales |
Famiglia: | Moraceae |
Genere: | Morus |
Specie: | Morus alba |