Fico via Moie

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Fico via Moie, 2015Dove meno te lo aspetti, in mezzo ai capannoni della zona industriale, guarda che bella poesia si cela? Certo, non ha un portamento naturale, ma quello che è venuto fuori dalle ripetute ed energiche potature ha il suo fascino.
Il fico dovrebbe avere almeno una trentina d’anni, piantato a ridosso del muro dal padre dell’attuale proprietario che oggi, a detta sua, lo mantiene soprattutto per proteggere l’edificio dai raggi solari.
Sono stati mantenuti tre rami principali che partono dalla base del tronco. Quello più basso corre parallelo al suolo per sette metri. Viene da chiedersi come possa reggere il proprio peso, visto che il legno del fico è famoso per essere poco resistente. Per questo è noto per essere un albero ingannatore: ti arrampichi attratto dai suoi dolcissimi frutti e… sbadabam! ti ritrovi dolorante per terra.
Rischio che forse vale il frutto, visto che i fichi sono menzionati in molti documenti storici come cibo dei re con il pane d’orzo, il miele e il formaggio di capra.

E se le Moie vi sembrano troppo lontane per una passeggiata, eccovi un aneddoto sulla distanza e sul fico. La tradizione vuole che Catone, di ritorno dalla sua missione come ambasciatore a Cartagine (157 a.C.) , portò con sé un cesto di fichi che arrivarono a Roma ancora freschi. Così dimostrò ai senatori che i nemici cartaginesi erano vicinissimi, e pare che questa prova inequivocabile li convinse che “Carthago delenda est” (“bisogna distruggere Cartagine”).

Street view

Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Urticales
Famiglia: Moraceae
Genere: Ficus
Specie: Ficus carica