Noccioli via Santo Stefano

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Nocciolo via Santo Stefano (foto 2015)Il nocciolo è un albero modesto. Non si fa notare, sta sulle sue, non lo puoi abbracciare (ha portamento cespuglioso), eppure ha una storia di tutto rispetto.
In passato l’uomo ha riconosciuto in lui poteri magici. Per i celti dava il frutto che apriva le porte alla conoscenza e alla saggezza. Nove noccioli erano a dimora presso la fonte di Connla, porta di comunicazione fra i mondi e sorgente della vita sulla terra; i frutti di quei nove alberi erano il nutrimento del sacro salmone della conoscenza che avrebbe ceduto la sua sapienza al primo uomo che ne avrebbe mangiato le carni. Il poeta Finn Eces riuscì a ucciderlo al termine di una caccia durata sette anni. Mentre il suo apprendista Fionn mac Cumhaill cuoceva il pesce, il grasso del pesce gli schizzò sul dito e istintivamente il giovane lo portò alle labbra per lenire il bruciore; tanto bastò perché Fionn acquisisse la saggezza che lo fece diventare il leader dei cavalieri feniani, simbolo dell’orgoglio irlandese.

Al nocciolo si attribuiva il potere di smascherare i ladri, di trovare i tesori nascosti e le fonti sotterranee. Tutt’oggi i rabdomanti usano rami di nocciolo per svolgere le proprie ricerche.

Anche sul piano alimentare il nocciolo è un albero importante. In passato era una significativa fonte di calorie durante i mesi invernali, grazie alla sua caratteristica di conservarsi a lungo dopo la raccolta.
Sulla nocciola oggi si basa la preparazione di vere e proprie leccornie quali la crema gianduia (e quindi i gianduiotti) e la nutella, la crema spalmabile che ha conquistato il mondo facendo la fortuna della Ferrero. Per chi volesse provare un’alternativa casereccia e priva di grassi: spalmare sul pane uno strato di miele e uno di pasta di nocciole (si acquista o si ottiene tritando le nocciole fino a farne una crema); oppure mescolare in un barattolo miele e pasta di nocciole per avere sempre pronta una crema da leccarsi i baffi.

Il nome scientifico del nocciolo è Corylus avellana, per la forma del “cappuccio” che ricorda un elmo (kòris in greco), e per il piccolo paese di Avella, in Campania, dove fin dall’antichità era diffusa la coltivazione.
L’Italia è il secondo produttore mondiale di nocciole, dopo la Turchia.

Street view

Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Fagales
Famiglia: Betulaceae
Genere: Corylus
Specie: Corylus avellana