Cedri del Libano scuola elementare

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I due cedri sono la meraviglia del crocevia che dal centro del paese instrada verso Brescia, Gussago e Ome.

A loro è dedicato un intero capitolo del bel lavoro sugli alberi di Rodengo Saiano realizzato dai ragazzi di quinta con Antonio De Matola (I patriarchi arborei di Rodengo Saiano, 2015), dal quale apprendiamo che sono stati piantati nel 1936, data di edificazione del plesso scolastico. Apprendiamo anche che nel 2004 hanno subito una potatura che ne ha ridotto di molto la chioma. Il libro li classifica come Cedrus Libani indicando la circonferenza del più grande di 4,70 metri e l’altezza di 16 metri.
In una precedente pubblicazione (Specie arboree, arbustive ed erbacee di interesse botanico e paesaggistico sul territorio di Rodengo Saiano, Pierluigi Donna, Silvio Formenti, Marco Tonni, 1999) gli autori classificano i due alberi come Cedrus Deodara.
L’equivoco viene dal fatto che i cedri tendono a ibridarsi molto facilmente ed è molto raro trovare degli esemplari che manifestino univocamente caratteri tipici di una delle quattro specie del genere Cedrus. E’ possibile quindi che osservatori differenti giudichino diversamente come dominanti i caratteri del cedro del Libano, dell’Himalaya, di Atlante o di Cipro.
In pratica hanno ragione entrambe le fonti.

Street view

Divisione: Gimnospermae
Classe: Coniferopsida
Ordine: Coniferales
Famiglia: Pinacee
Genere: Cedrus
Specie: Cedrus libani