I 14 esemplari, di età differenti, formano due filari lungo il sagrato della cappella dell‘Abbazia olivetana di San Nicola e aggiungono bellezza a uno dei luoghi più ricercati per gli sposalizi.
I più grandi hanno una circonferenza del tronco che va dai 160 ai 180 centimetri.
Il cipresso comune è quello che caratterizza il paesaggio toscano, lo stesso che ritroviamo probabilmente in tutti i cimiteri d’Italia, che adorna molti giardini privati e a volte popola anche i boschi.
Vicino a Rimini un altro complesso monastico, dell’Ordine Francescano, ospita un vero e proprio patriarca della stessa specie. Un cipresso che la tradizione vuole nato dal bastone al quale si appoggiava Francesco. E che i botanici datano in un periodo (oltre 700 anni fa) compatibile con i fatti narrati dal mito popolare.
E’ lo stesso albero che in “Davanti a San Guido” parla e richiama Carducci alla spensieratezza dell’infanzia:
I cipressi che a Bólgheri alti e schietti
Van da San Guido in duplice filar,
Quasi in corsa giganti giovinetti
Mi balzarono incontro e mi guardar. (leggi tutto)
Il viale della poesia esiste ancora, ed è uno spettacolo (vedi).
Divisione: | Gimnospermae |
Classe: | Coniferopsida |
Ordine: | Coniferales |
Famiglia: | Cupressacee |
Genere: | Cupressus |
Specie: | Cupressus sempervirens |
Nomi comuni: | Cipresso comune, Cipresso italico |