Biancospino

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Biancospino, Frantoio (04-2016)

Tra i vari modi di vedere gli alberi, il più comune è quello che risponde alla domanda: a cosa serve? Da questo punto di vista gli alberi sono degli straordinari strumenti. Nei racconti degli anziani, sui libri, sul web, è possibile trovare indicazioni sui differenti utilizzi di ogni specie.
Fra i tanti, voglio riportare quanto scrive il mitico Jacques Brosse nel suo intramontabile Storie e leggende degli alberi. Si tratta di un antico utilizzo del biancospino che, se funzionasse anche sui potenti di oggi, potrebbe rivelarsi moooolto interessante.

Secondo il Libro di Ballymote, quando un bardo voleva punire un re che non aveva rispettato i patti, per esempio non ricompensando a dovere i suoi servigi, poteva ricorrere a un terribile rito incantatorio. Dopo aver digiunato sulla terra del re, convocava un consiglio quale arbitro del conflitto. Se autorizzato, si faceva accompagnare da sei fili (bardi e druidi), tra cui un ollamh (il “potentissimo”, il grado più elevato nella gerarchia dei fili). Al sorgere del sole l’imprecatore e i suoi sei compagni si trovavano sulla sommità di una collina, vicino a un cespuglio di biancospino, alla frontiera di sette regni (numero evidentemente simbolico). Ogni poeta volgeva gli occhi verso la propria terra, ma l’ollamh guardava quella del re. Con le spalle addossate al biancospino, un suo ramoscello e una pietra da fionda tra le mani, mentre soffiava il vento di tramontana ciascuno dei fili, prima al seguito dell’ollamh, poi insieme con gli altri, cantava un incantesimo sulla spina e sulla pietra, poi le deponeva sulle radici dell’arbusto. «Se erano in torto, la collina li inghiottiva. Ma se il loro potere magico era più forte, la terra ingoiava il re, e insieme a lui sua moglie, suo figlio, i cavalli e i cani da caccia, le armi e le vesti». Tale era la potenza della Parola, quando si basava sulla Pietra e sull’Albero.

Semplice, vero? Vi serve un biancospino per riparare un torto subito o più semplicemente per godere della sua spettacolare fioritura? Ce li abbiamo.

Ai piedi della collina che guarda il parco del frantoio:

Sulla ciclabile verso Gussago, in diversi punti fra l’Abbazia e il ponte sul Gandovere:

Sullo sterrato verso Gussago che segue il corso della SP19:

Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Rosales
Famiglia: Rosaceae
Genere: Crataegus
Specie: Crataegus monogyna