Albizia

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L’acacia di Costantinopoli, a rigor di botanica, non è un’acacia ma viene chiamata così perché le somiglia. Faccio finta di non saperlo e la prendo come pretesto per ricordare la più famosa delle acacie: l’albero del Tenerè. L’albero più isolato del pianeta viveva in Niger, a 400 chilometri dalla pianta più vicina. Testimone di un passato Vedi tutto…

Acero tartaro

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  Camminare può essere molto più che mettere un passo dietro l’altro. Ti riporta a una dimensione di spazio e tempo a cui sei disabituato. Rinunci alla velocità ma in cambio riscopri i doni della lentezza. Lo descrive meravigliosamente Henry Thoreau in Camminare (1863). Camminare […] favorisce l’elaborazione di una filosofia elementare del’esistenza basata su Vedi tutto…

Sambuco

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Povero sambuco. Lo vedo e mi vengono in mente i baobab del Piccolo principe. Ogni giorno il bambino dello spazio passa in rassegna il suo piccolo pianeta per sradicare i germogli di baobab. Perché il suo è un pianeta piccolo, e i baobab sono alberi molto grandi; se li lasciasse crescere, sarebbero guai. Che c’entra Vedi tutto…

Bagolaro

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I bambini non sanno chi sia, Furia. Non sanno che beveva solo caffè per mantenere il suo pelo il più nero che c’è. Perciò quando nel loro caos ordinato passano sotto i bagolari di via Castello e vedono Zelda con il suo manto colore della notte senza luna e le orecchie basse che aspira bagole Vedi tutto…

Ontano nero

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Le apparenze, a volte, ingannano, ed è un peccato che su di esse basiamo molti dei nostri comportamenti. A vederli, gli ontani del parcheggio all’ingresso del paese prima dell’Abbazia olivetana, si direbbero esemplari di una specie senza qualità. Belli proprio non sembrano, e non fanno nemmeno ombra per le auto, motivo per il quale ci si Vedi tutto…